Lo chiamavano trinità, fu un film spaghetti-western degli anni '70, che rese protagonisti Terence Hill e Bud Spencer, coppia popolarissima nella tivù italiana, ma nulla in confronto ad uno degli eroi fel futsal07tv, Andrea Borali, ragazzo ormai fatto uomo: scorre nelle sue vene un puro sangue padano, cavallo di razza, che in campo trasforma tutta la sua impassibilità in una furia cieca.
Spietato nei calci di punizione (si ricorda una partita in cui ne realizzò quasi 3), libera tutta la sua potenza in veloci falcate sulla parte sinistra del campo trascinando con sè uno/due a volte fino a tre uomini della squadra avversaria. Fu soprannominato il Keegan della pianura padana.
Nato a Legnano (Milano) nel 1975 è anche vice-presidente della società. Nel suo intercedere aggressivo può essere accostato ad un grande del calcio del passato: Franco Causio, il barone, un ala destra temibilissima con funzioni difensive.
Andrea siamo sicuri potrà affermarsi nel campionato aics come uno dei più validi ed eclettici giocatori esterni.
Sta di fatto che il coach Ciccio ha avuto parole d’elogio per il giocatore legnanese, apprezzando gli assist e visioni di gioco che sono proprie di giocatore di altre categorie. Ad ogni modo, ha la stoffa del campione e difficilmente accetterà il ruolo di riserva, sarà il mister a riuscire ad amalgamare bene il gruppo.
Dal punto di vista della personalità, Andrea, persona apparentemente chiusa e poco incline alla comunicazione, ha in realtà un carattere onesto e schietto, quasi puro, quasi come un contadino nella forza interiore, fortemente attaccato alla sua terra di origine e alle tradizioni.
Dimostra di sapere quello che vuole, pur rimanendo nei tratti più profondi un "puro uomo di fascia", portando con se uno spirito nuovo, la voglia di sperimentare, di "osare", ma con la consapevolezza di avere "come piedi" una materia di grande spessore, che non si può trattare con leggerezza o superficialità.
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