martedì 5 maggio 2009

Van Gogh sensa na recia


Altro che automutilazione e follia incipiente: non fu Vincent Van Gogh a tagliarsi l'orecchio, bensì fu l'amico Paul Gauguin a mozzarglielo (prima di rifugiarsi in mezzo alle donne di Tahiti). Eccellente schermidore, il pittore francese avrebbe mozzato il lobo dell'amico nel corso di un litigio con un colpo di sciabola. E Van Gogh avrebbe taciuto per proteggerlo. Come lo registrano le cronache, il mattino del 24 dicembre 1888 la polizia di Arles - la località dove Van Gogh viveva in Francia - trova un uomo col viso insanguinato e lo porta in ospedale. Nel corso di una crisi, Van Gogh si sarebbe mozzato l'orecchio sinistro (l'orecchio destro negli autoritratti allo specchio) con un rasoio. Il gesto sarebbe il sintomo della incipiente pazzia di cui tanto si è scritto (sette mesi dopo il pittore olandese si suicidò). Sull'automutilazione, negli anni Trenta critici come Georges Bataille e Antonin Artaud costruirono la tesi di un gesto sacrificale valorizzando la follia come base fondante dell'arte moderna, ricorda oggi il quotidiano francese Le Figaro. Ma fra gli studiosi che hanno scartabellato le magre fonti disponibili, la responsabilità di Van Gogh non è mai stata data per certa. L'ipotesi che Paul Gauguin avesse vibrato un colpo di sciabola, e che Van Gogh non avesse voluto denunciare l'amico, spiegherebbe il ritorno precipitoso del francese a Parigi e forse anche la sua successiva fuga all'estero. Secondo il saggio degli studiosi tedeschi, Gauguin si sarebbe liberato della spada gettandola nelle acque del Rodano. Non fu mai ritrovata, ma nemmeno fu ritrovato il rasoio."Di sicuro, la versione ufficiale si basa soprattutto sui ricordi di Gauguin, "Avant et Après", pubblicati nel 1903". Quel testo parla di una lite per questioni artistiche, scoppiata ad Arles in un clima di crescente tensione fra i due. Quella sera, Van Gogh avrebbe afferrato un coltello, Gauguin sarebbe scappato. Van Gogh si sarebbe automutilato consegnando il lobo avvolto in carta di giornale a una prostituta e si sarebbe messo a letto. Qui la polizia lo trovò la mattina dopo, avvertita dalla casa di tolleranza. Secondo i due studiosi tedeschi, poi, la lite non fu su questioni artistiche ma "su una certa Rachele" in una casa di piacere a trecento metri dalla "casa gialla" di Van Gogh a Arles

11 commenti:

supergiovane ha detto...

Antico proverbio veneto: "Mejo sensa 'na recia che recia..."

Anonimo ha detto...

Che giornata di merdaaaaaaaaa
Sventato colpo di stato in georgia....non vi dico altro....

pres ha detto...

Nea ci sei giovedi per il poker??

incursore terrestre ha detto...

Van gogh senza na recia?e ti Simone te si un recia,il prox anno ti spezzo una gamba :-)

SS ha detto...

Chi è sto simpaticone???

incursore terrestre ha detto...

Vorrei essere come te,ed il mio è un fatto di gelosia,per quello ti voglio spezzare una gamba,vorrei anch'io poter dire "HO SEGNATO 22 GOAL,VOI DOVETE SOLO RIMANERE IN SILENZIO"
W SIMONE,W IL GOLEADOR,W COLUI CHE è IL MIGLIORE,in poche parole W IL DIO SIMONE SIMEON DETTO IL COBRA

Anonimo ha detto...

Non credo di farcela per giovedì, super turni al lavoro e casino politico in Georgia, sono messo male, scusa se non ho risp al mess sul cell, mi è passato di mente. Non contatemi per giovedì...
Una merda

SS ha detto...

Trovato il sostituto di Nea, nessun problema !!

SS ha detto...

Per l'incursore terrestre che forse credo finalmente di aver capito chi sia (avendolo visto ieri nel mio negozio), ti voglio ringraziare degli elogi, giusti e sacrosanti. Per diventare come me innanzitutto è necessaria una buona dose di auto-critica e molta ma dico molta umiltà. Forse tu ne hai ancora poca, ma un giorno quando raggiugerai il mio livello potrai finalmente dire: IO SONO COME LUI !!

supergiovane ha detto...

Caro Nea, quasi quasi ti dedicherei una canzone: "Georgia on my mind".....

SS ha detto...

Da fonte quasi certa il Nea ha innalzato all'esterno del suo alloggio bandiera georgiana ed ogni mattina si alza sulle note dell'inno nazionale il Tavisupleba, fidemente cantato da Ilaria.