CC the C

Un tempo i suoi occhi profondi blu erano diventati quasi proverbiali ed il suo sorriso, da solo, riusciva ad incollare al suo sguardo qualsiasi ragazza, anche la più distratta. Qualche motivo ci sarà se questa notte l'ho trascorsa pensando a come descrivere colui che, anche quando non ti sta accanto diventa "il protagonista", quando parlando di lui con gente "che non sa" attira un vivo, intenso e profondo interesse. Sto parlando di CC the C (da leggere all'inglese si si the si). Alla sua presenza scenica è affiancato un profondo senso della famiglia, radicato in lui come lo è la consapevolezza di avere molti compiti da realizzare in questa sua vita. La sua verve, non è una facciata, egli non si crogiola in parole che non sono vera sostanza, non si fa scudo di moralità come molti in situazioni di ignoranza: la sua è genuina predisposizione all'altruismo, soprattutto perchè le sue emozioni sono legate al senso morale e perchè l'educazione ricevuta ha fatto di lui un vero uomo, una sorta di simbolo dell'individuo perfetto, in questa società arrivata ormai al decadimento e allo sfascio.

Potrei di lui citare alcuni episodi per meglio inquadrare la sua non-normalità (accezione positiva), potrei coninvolgervi in storie che farebbero di lui l'eroe di turno, ma sarebbe troppo facile: il vero eroe è quel modello di persona, quell'esempio di uomo che vive nell'anonimato ma fa della sua vita una coraggiosa avventura...e lui è proprio così, un Indiana Jones alla spresianese, un James Bond alla polentona. Talvolta, nelle battaglie che quotidianamente conduce lo immagino alla guisa di un Agamennone (differirà da lui la morte, spero!!).

Concludo questa breve disquisizione ringraziando Iddio per aver dato vita ad una simile creatura ed invito tutti (dico tutti) a non perdere l'occasione per conoscerlo di persona: quanti come me, hanno la fortuna di viverlo da vicino, colgono quotidianamente da queste esperienze umili esempi di vera vita. Grazie di esistere CC the C.